Sabato 16 marzo - Ore 21:00
Domenica 17 marzo - Ore 16:00 e 21:00
Vers vive su Hala, capitale dell'impero galattico e
militarista dei Kree, è bionda ma ha il sangue verde-blu e viene addestrata
a combattere controllando le proprie emozioni e i propri straordinari poteri
energetici da Yon-Rogg. Quando finisce catturata dagli skrull, i nemici
mutaforma dei kree, questi esaminano la sua mente in cerca di risposte,
facendo riaffiorare in lei ricordi perduti della sua vita sulla Terra e di
una misteriosa donna, le cui fattezze sono utilizzate anche
dall'intelligenza suprema dei kree quando comunica con lei. Sarà l'inizio
dell'avventura che la riporterà sulla Terra, negli anni 90, dove scoprirà il
suo passato come Carol Danvers e si riapproprierà della propria identità.
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Interpreti: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lashana Lynch, Jude Law, Clark Gregg, Mckenna Grace, Gemma Chan, Lee Pace, Algenis Perez Soto, Rune Temte, Annette Bening, Akira Akbar, Colin Ford, Robert Kazinsky, Kenneth Mitchell, Pete Ploszek, Chuku Modu, James Morrison, Patrick Gallagher, Matthew Maher, Patrick Brennan, Mark Daugherty
Sceneggiatura: Anna Boden, Liz Flahive, Ryan Fleck, Meg LeFauve, Carly Mensch, Nicole Perlman, Geneva Robertson-Dworet
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Elliot Graham
Durata: due ore e 4 minuiti
Dopo poco più di 10 anni di Marvel Cinematic Universe arriva finalmente il primo film interamente dedicato ad un personaggio femminile.
Captain Marvel colma il ritardo “di genere” (l’unico a dire il vero) con la rivale DC Comics, ma ha il grande pregio di non fermarsi alla semplice etichetta.
Indispensabile viatico per avvicinarsi all’attesissimo Avengers: Endgame
(lo capirete con precisione cristallina a metà titoli di coda), il film
diretto da Anna Boden e Ryan Fleck (il primo – dopo l’animazione
multiverso di Spider-Man – che arriva sugli schermi dopo la morte di
Stan Lee, debitamente omaggiato nei titoli di testa e comunque presente
ancora una volta con un cammeo) ci porta alle origini di un tutto
attraverso la ricerca delle origini della sua protagonista.
Chi è Carol Danvers? O meglio, chi era? Vers (Brie Larson) vive sul pianeta Hala e fa parte dello Starforce, il reparto d’elite intergalattico dei Kree, guidato dall’enigmatico comandante Yon-Rogg (Jude Law). Già in possesso dei propri superpoteri, ma ancora non del tutto in grado di controllarli, viene catturata dagli Skrull, alieni mutaforma in guerra perenne contro i Kree. Esaminandole la mente faranno riaffiorare in lei ricordi apparentemente perduti. Di una vita altra, di una vita spesa tra terra e cielo, al cospetto di una donna misteriosa (Annette Bening) che ha le stesse fattezze utilizzate dall’intelligenza suprema dei Kree per comunicare con lei.
Precipitata sul nostro pianeta, a metà anni ’90 (dentro a un Blockbuster, pace all’anima sua…), Vers dovrà impedire che gli Skrull si impossessino del potentissimo nucleo blu (sì, il Tesseract…) ma è braccata dall’agente S.H.I.E.L.D. Nick Fury (Samuel L. Jackson, miracolosamente ringiovanito grazie alla CGI).ù
Proviamo a non andare oltre nello svelare altri dettagli della trama (scopriremo anche come Fury perde l’occhio sinistro), ricca di sorprese e plot twist notevoli.
Elementi, questi, che contribuiscono alla riuscita di Captain Marvel,
capace con disinvoltura di amalgamare spettacolare visionarietà e
intreccio narrativo, procedendo dritto alla meta anche grazie alla
doverosa dose di ironia con cui caratterizza situazioni (vedi gatto/flerken)
e personaggi (Nick Fury su tutti) che in futuro abbiamo conosciuto in
altro modo, senza dimenticare i vari ribaltamenti – e non solo a causa
dei mutaforma – che investono altri characters, più o meno secondari.
Quello che più conta, però, come detto, è il percorso individuale della
supereroina protagonista: un cammino à rebours per ritrovare le origini
di se stessa (e dei poteri che possiede), per provare a porre fine ad
una guerra ingiusta e per instillare in Nick Fury (involontariamente,
certo) il seme degli Avengers che saranno.
Un film che arriva al momento opportuno, imprescindibile per riaprire un discorso prossimo all’endgame ma potenzialmente, ancora una volta, infinito. (Valerio Sammarco)