Auditorium di Casatenovo. 50 anni di cinema e teatro

Aida degli alberi

Aida, la coraggiosa figlia del re, galoppa veloce nella grande foresta di Arborea a cavallo di uno strano animale, Goa. L'armonia del regno della grande foresta è interrotta però sempre più spesso dalle violente scorrerie dei soldati di Petra il regno della dura roccia. Al centro della città-fortezza di Petra si erge imponente il tempio di Satam, il dio della guerra: tra gli alti colonnati si aggira Ramfis, l'ambizioso gran sacerdote dai lunghi artigli che vuole impadronirsi del regno facendo sposare suo figlio Kak con la principessa Amneris.

1390 scenografie colorate a mano, 200 scenografie tridimensionali, 242 mila disegni, 3 anni di lavorazione per 80 minuti di straordinaria animazione.

Domenica 10 febbraio Ore 15:00

Regia: Guido Manuli

Soggetto: Umberto Marino, Guido Manuli

Sceneggiatura: Umberto Marino, Guido Manuli

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Michele Buri

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Accettabile, semplicistico

Tematiche: Film per ragazzi; Storia

Va riconosciuto prima di tutto l'impegno profuso nella fase preparatoria e produttiva: sono stati utilizzati 250 scenografie in 3D, 1390 scenografie colorate a mano, 242.000 disegni. Manuli spiega perchè si è rivolto alla lirica: " E' un patrimonio di storie e di emozioni che il cinema sfrutta poco, e l'animazione non lo ha mai fatto. Si tratta di storie avvincenti che si raccontano in musica e coreografia, di cui poi la gente ricorda poche arie e romanze. L'opera poteva essere una buona strada: é venuta così l'Aida di Verdi, che si svolge attraverso conflitti chiari e semplici, conflitti di mondi, di personaggi, di temi morali, ma anche amorosi e personali". Il film, breve nella durata (appena 75'), è già in queste parole delineato. Un conflitto tra due città, in una c'è il figlio del generale dell'esercito, nell'altra la figlia del re: l'amore che nasce tra i due è reso difficile dall'essere su posizioni opposte e dalle trame del malvagio sacerdote di Satam. Seguono trame, tranelli, doppi giochi, equivoci, scontri e battaglie: finchè il conflitto tra bene e male si risolve a favore del primo. Crolla Petra, la città del cemento, vive e prospera Arborea, la città degli alberi e del verde. I temi sono giusti, gli argomenti opportuni, qualche siparietto è godibile (il ballo di Kak), le musiche di Morricone incorniciano a dovere il quadro storico antico e senza tempo. Lo spettacolo tutto sommato c'é, carente è semmai il racconto condotto ad una troppo rapida quanto prevedibile conclusione. Mancano un po' di ironia e una maggiore convinzione nella costruzione dei personaggi. Dal punto di vista pastorale, il film é in ogni caso positivo, accettabile quindi, e semplicistico nella costruzione generale.

Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con l'occhio rivolto maggiormente ad un pubblico di giovanissimi. In un'ottica di fruizione semplice e immediata, il film può essere in seguito proposto come spettacolo utilizzabile anche a livello casalingo.

Ennio Morricone

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