Auditorium di Casatenovo. 50 anni di cinema e teatro

Sotto il vestito nienteSotto il vestito niente

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A Milano è la stagione della moda. Alla sfilata del famoso stilista Federico Marinoni, il pubblico va in visibilio per Alexandra, la splendida top model legata da anni alla griffe del couturier. Per lei quella sfilata è una consacrazione e un trionfo. Ma per lei quella sarà anche l'ultima sfilata. Poche ore dopo, infatti, mentre sta andando a festeggiare a casa di amici, Alexandra viene travolta da un pirata della strada che scappa via senza soccorrerla, dileguandosi nella notte. Marinoni piange la scomparsa della sua icona Alexandra. Deve sostituirla e manda Heidi, la sua assistente, a cercarla in giro per il mondo.

Remake del thriller "Sotto il vestito niente".

Regia: Carlo Vanzina

Sceneggiatura: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Franco Ferrini

Fotografia: Carlo Tafani

Montaggio: Raimondo Crociani

Musiche: Pino Donaggio

Vanessa Hessler, Francesco Montanari, Richard E. Grant, Giselda Volodi, Virginie Marsan, Paolo Seganti, Claudine Wilde, Ernesto Mahieux, Mario Cordova, Alexander Doetsch, Vincenzo Zampa, Francesco Barilli, Elena Cotta, Alexandra Burman, Stefano Molinari

Durata: 1 ore, 36 minuti

Sito web ufficiale: sottoilvestitoniente.libero.it  

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Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Consigliabile/semplice

Tematiche: Giallo - Triller

Il riferimento del titolo é al film "Sotto il vestito niente", diretto dallo stesso Vanzina nel 1985. Resta uguale anche il contorno, ossia il mondo della moda milanese, ma per il resto si tratta di una storia nuova e del tutto differente. Siamo a tutti gli effetti all'interno del thriller, genere un po' trascurato dal recente cinema italiano. Il tono del copione, le atmosfere e lo svolgimento rimandano a simili esempi degli anni '70, quando il genere era molto in voga. Il racconto resta tutto concentrato sull'azione e sul colpevole da scoprire, senza distrazioni di altra sorta, o rinvii ad altre situazioni. Sciolto nella regia, misurato nelle immagini, con qualche stereotipo nella rappresentazione del mondo della moda, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in seguito come prodotto italiano di facile e scorrevole fruizione. Qualche attenzione per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

 

cinematografo.it - Fondazione ente dello spettacolo ***** I Vanzina tornano al thriller partendo da un vecchio successo: operazione dagli esiti commerciali indecifrabili, comunque coraggiosa

Milano. La celebre, bellissima modella Alexandra Larsson (Burman) viene travolta da un pirata della strada. Ad indagare su quello che sbrigativamente viene considerato un "semplice incidente", arriva l'ispettore Malerba (Francesco Montanari) che, giorno dopo giorno, finisce per addentrarsi negli intrighi che regolano la quotidianità dello stilista Marinoni (Richard E. Grant), della sua famiglia, del suo compagno, dei suoi nemici, delle sue modelle, tra le quali la nuova arrivata Britt (Vanessa Hessler), ingenuo "cigno bianco" arrivato a colmare la lacuna lasciata dall'amata/odiata Alexandra. Che, da lì a poco, sarà raggiunta da altre numerose vittime.

Non era facile a priori, rimane complicato anche dopo averlo visto, comprendere quale possa essere la reazione del pubblico (in termini numerici) nei confronti di un'operazione come questa: i fratelli Vanzina riprendono il titolo di un loro successo del 1985, Sotto il vestito niente (omaggio dichiarato al Brian De Palma di Omicidio a luci rosse), per allontanarsi dall'abituale commedia e ritentare la strada del thriller: oggi, come allora, chiamano Franco Ferrini a collaborare alla sceneggiatura e, proprio come in quell'occasione, confezionano un giallo ambientato nel mondo della moda. I rimandi all'originale, però, finiscono qui: né la vicenda, né tantomeno i personaggi fanno riferimento al film del 1986 e la stessa Milano - centro nevralgico da cui tutto parte per poi svilupparsi in altre numerose località (comprese la Svizzera e la Svezia) - non è più quella "da bere" di un tempo.

Decisamente controcorrente rispetto all'attuale, incredibile successo delle commedie tricolori, i fratelli Vanzina dimostrano innegabile attenzione alle convenzioni del genere, non tralasciando durante tutto il corso del film strizzatine d'occhio ed omaggi tanto ai grandi classici (una scena sulla panchina a Cernobbio ispirata a Notorious di Hitchcock) quanto a recenti fenomeni, come la trilogia letteraria "Millennium" firmata da Stieg Larsson, stesso cognome della modella che muore all'inizio del film.

Ma le cose da salvare, insieme alle musiche di Pino Donaggio (già autore anche nel 1985) e agli sforzi di Montanari di allontanarsi con normalità (e accento siculo...) dal personaggio icona del Libanese che l'ha portato alla ribalta, finiscono qui: non serve molta immaginazione per capire sin dalle prime battute chi sarà l'assassino, non convince pienamente lo sviluppo finale della vicenda e, soprattutto, alcuni dialoghi e situazioni (vedi la sequenza del pedinamento di un sospettato, o quella dell'intrusione notturna in casa di Britt) lasciano davvero a desiderare. (Valerio Sammarco)

La critica

"I fratelli Vanzina non tradiscono la vocazione a un cinema popolare schietto e scorrevole. Ritornando sui passi di uno dei loro hit d'epoca, congegnano con 'Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata' un thriller contemporaneo di accettabile verosimiglianza, discreto ritmo e ottima gamma d'interpretazioni. A spese della prima modella che ci lascia le penne e dello stilista che l'aveva eletta a musa ispiratrice, la trama può svilupparsi, infatti, svariando sui vari caratteri (radiosa Vanessa Hassler e intonato, come al solito, il giornalista Ernesto Mahieux) che non sono di puro contorno in quanto potrebbero rivelarsi tutti possibili colpevoli: a guidare la caccia è per il buon peso l'ispettore Francesco Montanari, lanciato dal 'Romanzo criminale' versione tv e giustamente avviato a diventare un capofila generazionale. Si può dire che siamo di fronte a un cinema medio che, al confronto di ciò che passa il convento nostrano, è destinato a salire di slancio di categoria." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 25 marzo 2011)

"Davvero inguardabile infine 'Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata' di Carlo Vanzina che torna a fotografare il marcio mondo della moda. Stilisti gay, modelle drogate, poliziotti siculi, giornalisti perversi sono i poveri ingredienti di un thriller assurdo che colleziona una dopo l'altra scene di atroce banalità." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 25 marzo 2011)

"Niente è citato a caso, il nome Larsson, il lago di Como, la via Silicone e ricompare dal passato il rantolo del maniaco al telefono. Operazione vintage, anche divertente, girata furbetta ma anacronistica. Il cast? Sfila." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 25 marzo 2011)

"I Vanzina tornano sul luogo del delitto, la mediocrità inerte del primo film. Il commissario è siciliano perché Montalbano è una sicurezza. Campo e controcampo, l'abc del cinema, l'intreccio e i dialoghi sono spenti. L'inchiesta procede come nei poliziotteschi degli anni '70 in un ambiente omologato a un'idea di realtà impropria, se non inesistente. Non fatevi scappare le case: dal grande stilista al poliziotto, sono identiche, appiattite a un'eleganza irreale, conforme ai personaggi. Continua la serie del 'film italiano di un altro pianeta', come 'Nessuno mi può giudicare' o 'Manuale d'amore 3'. I Vanzina vogliono scuotere l'Italia, dicono. A noi ci addormentano." (Silvio Danese, 'Giorno, Carlino, Nazione', 25 marzo 2011)

"Spiacerà agli estimatori dei Vanzina che ancora non si sono convinti che il thriller non è e non sarà mai nelle corde dei fratellacci. Qui sono pure recidivi. Hanno voluto a tutti i costi rifare un giallo di quasi 30 anni fa (che qualche critico fuori di testa in seguito volle collocare trai cult)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 25 marzo 2011)

Fratelli Vanzina

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