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Dragon Trainer 2

Dragon Trainer 2

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Sono passati cinque anni da quando Hic e il suo drago Sdentato sono riusciti nell'impresa di portare la pace tra i draghi e i Vichinghi sull'isola di Berk. Mentre Astrid, Moccioso e il resto della banda si divertono con le gare di draghi, i due inseparabili Hic e Sdentato viaggiano nei cieli per trovare nuovi mondi ed esplorare nuovi territori. Durante le loro avventure, i due scopriranno un drago guidato da un misterioso cavaliere che, come scopre il ragazzo, è Valka, la madre che lui credeva morta, e la rivelazione che la pace tra draghi e vichinghi è minacciata dall'avido Drago, che intende conquistare il potere con l'aiuto del cacciatore di draghi Eret, figlio di Eret. Con l'aiuto della loro tribù, Hiccup, la madre e il padre Stoick l'Immenso cercheranno di proteggere i draghi che hanno imparato ad amare...

Regia: Dean DeBlois

Sceneggiatura:  Dean DeBlois

Musiche: John Powell

Durata: 1 ora 4 40 minuti

 Biglietti esselunga Vieni al cinema alla domenica sera - a Casatenovo costa meno Prendi sei e paghi cinque - Tessere a scalare

La critica

"La sua prima avventura è stata un trionfo e quindi arriva nelle sale particolarmente atteso dai più piccoli 'Dragon Trainer' diretto da Dean DeBlois, tratto dal best seller per ragazzi di Cressida Cowell. Il film, presentato allo scorso Festival di Cannes, riporta sullo schermo due personaggi molto amati dal pubblico nel 2010, il giovane vichingo Hiccup e il suo drago nero e addomesticato, Sdentato, che nonostante sia un pericoloso sputa-fuoco si comporta come un gatto bisognoso di coccole. Questa volta però il teatro della vicenda si allarga: se nella prima puntata il rapporto tra il ragazzino e il lucertolone da addomesticare era al centro della vicenda, nella seconda il piccolo eroe dalla gamba di ferro al quale si deve la nuova l'armonia tra uomini e draghi deve fronteggiare una diversa minaccia, ovvero una sconosciuta stirpe di mostri capeggiati da un misterioso cavaliere. (...) Diversamente delle fiabe tradizionali dove la morte è di scena all'inizio, perché in questo modo il peggio è già accaduto e le cose non possono che migliorare, qui il dramma si consuma nel bel mezzo della storia, come ne 'Il Re Leone', ma solo con l'elaborazione del lutto il giovane protagonista potrà davvero misurarsi con le responsabilità e il proprio destino di nuovo capo villaggio. Caratterizzato da un tono più dark rispetto all'episodio precedente, ma comunque ricco di umorismo, il film ci regala ancora voli mozzafiato incredibilmente realistici, personaggi colorati e divertenti, risvolti narrativi per nulla scontati. Pensata come una trilogia, la saga dovrebbe regalarci ancora una puntata, ma i libri della Cowell sono ben undici, ha ricordato Katzenberg a Cannes, e saranno necessari almeno altri due capitoli per completare il racconto." (Alessandra De Luca, 'Avvenire, 15 agosto 2014)

"Perché vederlo. Perché nonostante il cartone come tutti i numeri due non possa ripetere la freschezza dell'originale certamente ne raggiunge l'alto quoziente spettacolare (come funziona bene il 3d se non è usato in maniera pretestuosa)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 agosto 2014)

"Se la prima puntata era già un ottimo film d'animazione, qui la DreamWork fa meglio. Lo sceneggiatore e regista Dan DeBlois costruisce un intreccio solido, che mette assieme dramma e humour variando i toni dall'azione al romanticismo, alla storia di famiglia. La trama principale d'ingresso nell'età adulta, comune a una quantità di fiabe, si colora cosi di motivi e toni originali. Incredibilmente realistico il lavoro degli animatori in digitale: dalla neve alle squame dei draghi. Anche i personaggi si fanno più complessi, acquistando spessore malgrado lo stile un po' caricaturale della grafica. Cartoon o no, 'Dragon Trainer 2' si candida a essere uno dei migliori film d'azione della stagione cinematografica." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 agosto 2014)

"La serie di libri illustrati 'Le eroiche disavventure di Topicco Terribilis Totanus III' di Cressida Cowell (editi da Mondadori) è talmente nutrita che l'ultimo che vedremo al cinema non sarà di certo questo secondo 'Dragon Trainer', stavolta scritto e diretto dal solo Dean De Blois (non più in coppia con Chris Sanders, interrompendo così il sodalizio dello stupendo 'Lilo & Stitch' e del primo 'Dragon Trainer'). Oltretutto, rispetto ad esempio alla saga di Harry Potter, il vantaggio dei vari 'Dragon Trainer' passati, presenti e venturi è l'animazione. Se gli attori in carne e ossa crescono e specialmente quando sono bambini non possono garantire troppi sequel, i cartoni animati in quanto completamente artificiali non conoscono limiti di tempo né di invecchiamento precoce. Nulla vieta dunque alla casa produttrice Dreamworks di mettere in cantiere una dozzina di titoli, con la certezza che non solo il pacifico drago Furia buia 'Sdentato', ma tutti i personaggi, a partire dall'inseparabile amico e personal trainer piccolo vichingo Hiccup, entrambi portatori di handicap, quindi complementari, resteranno sempre uguali a se stessi. A meno che non li si voglia far crescere d'ufficio, per ragioni di copione. Il problema potenziale di 'Dragon Trainer 2', come per ogni sequel di un film di successo, è quello dell'originalità. Nel primo 'Dragon Trainer', che molto doveva nell'impianto al bellissimo film non di animazione di Rob Cohen di qualche anno fa, 'Dragonheart', il tema centrale era la convivenza sostenibile e pacifica tra gli umani e i draghi, che implicitamente richiamava la questione del rapporto tra l'uomo o la civiltà presunta e la natura primordiale. 'Dragon Trainer 2' non poteva sfruttare questo aspetto della vicenda, già capitalizzato dal prototipo. Quindi, con estrema disinvoltura e intelligenza, moltiplica le diramazioni narrativa, intrecciando aspetti edipico-familiari (pensiamo alla figura della madre di Hiccup, la guardiana di draghi Vallea creduta morta) e riflessioni sull'irresponsabilità bipartisan della brama di potere, di umani e draghi (sulla falsariga dell'ultimo 'Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie'). Ma soprattutto gioca la carta, sempre vincente quando l'umorismo e l'eccellenza tecnica del digitale lo permettono, dell'eccesso quantitativo con conseguenze sul piano qualitativo, mediante la brillante saturazione degli spunti di partenza. Il risultato è ineccepibilmente quello di un cartoon Dreamworks di livello elevato, con ambizioni di longeva e complessa saga cinematografica molto meritate." (Anton Giulio Mancino, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 18 agosto 2014)

"Che bella sorpresa, al botteghino, il secondo capitolo della trilogia con protagonisti draghi e vichinghi. (...) Più draghi, più combattimenti, più voli, più divertimento. Il sequel, grazie anche a dialoghi spassosi, è una delle più belle pellicole animate dell'anno." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 22 agosto 2014)

DreamWorks

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