Auditorium di Casatenovo. 50 anni di cinema e teatro

La locandina di The ring

Un misterioso videotape sta uccidendo chiunque lo guardi. Al termine della visione, il telefono suona e una voce misteriosa avverte il malcapitato che ha solo una settimana da vivere. Rachel, giovane reporter, sta indagando, e dopo che a lei e al suo figlioletto capita di guardare il video, comincia una lotta contro il tempo per capire il mistero e salvarsi... 

Durata:1h e 50'

Naomi Watts Rachel Regia Gore Verbinski
Brian Cox Richard Costumi Julie Weiss
Martin Henderson Noah Sceneggiatura Ehren Kruger
David Dorfman Aidan Fotografia Bojan Bazelli
Lindsay Frost Ruth Scenografia Tom Duffield
Amber Tamblyn Katie Montaggio Craig Wood

 

Sabato 29 marzo Ore 21:00
Domenica 30 marzo Ore 16:00 e 21:00

 

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Inconsistente/superficialità

Tematiche: Cinema nel cinema

Detto che si tratta del rifacimento di un recente film giapponese e che gli ingredienti tipici del genere 'horror' sono profusi in modo abbondante con sapienti atmosfere da incubo, resta però in sospeso l'interrogativo centrale: qual'é il senso dell'operazione? Cosa dobbiamo ricavare dall'accumulo di varie paure del racconto? La parte finale, eccessiva e debordante, fa perdere di vista quella misura che poteva servire a ricollegare i fatti accaduti in predecenza. Così si perde anche la possibilità di accostarsi a qualche lettura simbolica, a qualche riferimento un po' più preciso. Cosa resta? L'idea che fantasmi e presenza della morte sono dovuti alla mancanza d'amore? o che l'immagine ci uccide anche quando non ce ne accorgiamo? o che magia nera e follia arrivano quando non si da spazio alla sepoltura come atto di pietà per il morto? La confusione domina in un impasto arzigogolato di fronte al quale alla fine sembra più giusto non lasciarsi andare ad inseguire chissà quali significati che non esistono. A prevalere è un esercizio di forma (anche questo mal riuscito) molto fine a se stesso. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente, e nell'insieme segnato da molta superficialità.

Utilizzazione: per quanto detto sopra, l'utilizzazione in programmazione ordinaria é possibile con l'accortezza comunque di riservarla ad un pubblico adulto e non impressionabile. Da riservare meglio ad appassionati (ci sono!) di questo 'genere'. Molta attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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