Auditorium di Casatenovo. 50 anni di cinema e teatro

Ravanello pallidoRavanello pallido

Domenica 2 dicembre Ore 15:00 e 17:30

Luciana è Gemma, un brutto anatroccolo che lavora in un'agenzia di modelle. Immaginate la sua frustrazione nel vedere tutte quelle belle donne passarle davanti: è vero, sono stupende ma anche vuote dentro, si consola Gemma. Nella vita la povera subisce le angherie del principale e la passività del fidanzato, denominato Mummia, con il quale passa i pomeriggi a fare l'aerosol al 'Reuma Center'. Ma anche per lei il destino è in agguato, pronto a rifilarle una bella sorpresa...

Luciana Littizzetto Gemma Regia Gianni Costantino
Massimo Venturiello Claudio Pignatti Musiche Davide Graziano
Gianfranco Barra Papà di Claudio Costumi Ester Marcovecchio
Renato Scarpa Serafino Pace Roberta Beolchini
 Neri Marcorè Mummia Sceneggiatura Fabio Bonifacci
Michele Di Mauro Callisto Luciana Littizzetto
Margherita Antonelli Signora Cirillo Fotografia  Italo Petriccione
Scenografia Leonardo Scarpa

La critica

"Il primo film di Luciana Littizzetto, diretto dal debuttante Gianni Costantino, non è venuto bene, ma la protagonista è brava come sappiamo dalle performances televisive e dai libri e qualche idea c'è". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 ottobre 2001)

"Come tanti film cuciti addosso a un divo del piccolo schermo, 'Ravanello Pallido' prende di mira il mondo dei network. Solo che le nostre tv pubbliche e private sono già grottesche di per sé, l'unico modo per andare oltre sarebbe fare del sano e spietato realismo, anzi iperrealismo. Mentre Luciana Littizzetto e il regista esordiente Gianni Costantino da un lato scelgono il tono caricatural-ammiccante più ovvio e indolore. Dall'altro restano confinati nella logica della sitcom: molti personaggi, scenette brevi, una cascata di gag e trovatine a coprire il fiato corto del racconto". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 ottobre 2001)

"Utopistico e macchiettistico, farsesco ma non sbracato, privo di volgarità e, per fortuna, schivo dall'egocentrismo del mattatore (una Littizzetto impegnata e misurata), ha uno scheletro narrativo esile, battute così così, una parte centrale faticosa e un finale migliore". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 5 ottobre 2001)

"Tra i nostri comici, Luciana Littizzetto spicca per la personalità acuta e risentita, l'intelligenza e lo humour acre messi al servizio di personaggi a forte marcatura caricaturale. Il problema, qui, era passare dalle misure e dai tempi dello sketch a quelli più distesi della narrazione cinematografica. L'attrice torinese ne esce sottotono, un po' confusa nell'eccesso di grottesco spalmato su tutto e su tutti". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 ottobre 2001)

La storia, a tesi, si intasa di continuo e non riesce a essere mai né originale né divertente. Alcuni degli attori sono più interessanti dei loro banalissimi personaggi. Il sarcasmo sulle miserie del mondo dello spettacolo è da sketch dilatato. Prevale la regola e non l'eccezione: lasciate che i 'comici' restino in tv". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 14 ottobre 2001)

I film della stagione 2001-2002


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