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Il nemico alle porte

Il nemico alle porte - Enemy at the Gates - di Jean-Jacques Annaud

Vassili Zaitsev, noto cecchino sovietico responsabile della morte di dozzine di soldati tedeschi durante la II Guerra Mondiale, è l'oggetto delle 'attenzioni' del Maggiore Koenig. Questi, cecchino di parte avversa, viene inviato a Stalingrado da Berlino per cercare il 'collega' ed ucciderlo... 

Jude Law Vassili Zaitsev Regia  Jean-Jacques Annaud 
Joseph Fiennes Danilov Montaggio No?le Boisson, Humphrey Dixon
Bob Hoskins Krushev Scenografia Wolf Kroeger
Ed Harris Maggiore Konig Fotografia Robert Fraisse
Robert Stadlober  Sceneggiatura ean-Jacques Annaud, Alain Godard
Rachel Weisz Tania Chernova Costumi Janty Yates
Ron Perlman Koulikov Musiche James Horner
Gabriel Thomson Sasha Durata 2h e 11' 

 

Sabato 9 giugno Ore 21:00
Domenica 10 giugno Ore 21:00

 

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Accettabile, riserve, crudezze **

Tematiche: Guerra; Storia

Il film di guerra, genere molto frequentato dal cinema, deve sempre fare delle scelte. Ancora di più le deve fare un film sulla seconda guerra mondiale, perchè è storicamente l'avvenimento più vicino a noi e tocca situazioni e personaggi dai contorni ancora controversi. Momento tra i più tragici e cruenti di quel conflitto, la battaglia di Stalingrado é qui affrontata secondo due direzioni: quella epica, e quella intimista. All'inizio c'é spazio per le scene con grandi masse, per le battaglie concepite come massacro, per una visione dilatata nella quale l'orrore è affidato alla caduta a ripetizione di soldati indifesi e uccisi. Denuncia precisa questa di una strategia della crudeltà messa in atto dagli alti ufficiali sovietici, e dello stalinismo come regime spietato e sanguinario. Più avanti, il copione si concentra su uno scontro a due. E qui dovrebbe venir fuori la psicologia del cecchino, un soldato a parte si potrebbe dire, che combatte una guerra quasi silenziosa e fuori dalla rissa. Qui non tutto procede per il meglio. I caratteri dei due avversari sono appena abbozzati, e la tensione del duello risulta un po' annacquata da un certo sentimentalismo offerto dalla storia d'amore tra Vassili e Tania. Anche se affiora l'idea che in quello scenario di morte l'amore possa risultare l'unica via d'uscita e promuovere il recupero di valori più umani. Il finale consolatorio fa calare ulteriormente la tensione, e in definitiva Annaud mette in mostra i soliti limiti di regista magniloquente e pretenzioso ma non in grado di controllare la materia. Film per certi versi efficace ma nell'insieme di mestiere, da valutare, dal punto di vista pastorale, come accettabile, con riserve per qualche passaggio meno equilibrato, e inevitabilmente caratterizzato da molte crudezze.

Utilizzazione: realizzato come un kolossal, e quindi valido come spettacolo, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Da utilizzare anche in caso di proposte di titoli sulla Seconda guerra mondiale. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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