Auditorium di Casatenovo. 50 anni di cinema e teatro

Come un uragano

Come un uragano - In amore si può sempre ricominciare

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Adrienne (Diane Lane), una donna che si sta ancora riprendendo dal tradimento del marito e sta cercando di rifarsi una vita, ha appena saputo che lui vuole tornare a casa.  Combattuta fra sentimenti contrastanti, accoglie con piacere la richiesta di una vecchia amica che la vuole ospite del suo albergo a Rodanthe per un fine settimana; Adrienne spera di trovare la tranquillità di cui ha bisogno per ripensare alla propria vita.

La stagione è finita e l’albergo riapre solo per l’arrivo di Paul (Richard Gere), un medico che per tanto tempo ha sacrificato la famiglia per la carriera, e ora arriva a Rodanthe per adempiere a compito difficile e affrontare una crisi di coscienza. Sono due estranei sotto lo stesso tetto ma quando si avvicina un uragano, si stringono l’uno all’altra per farsi coraggio e nasce una storia d’amore che cambierà le loro vite.

Richard Gere e Diane Lane sono la solita coppia perfetta e strappalacrime al punto che l'attrice dice: "forse tra noi non c'è la stessa attrazione che proviamo sullo schermo ma la nostra è una grande amicizia, che si è trasformata nel corso degli anni in un rapporto di reciproca fiducia. Adoriamo lavorare insieme".

Tratto dal best seller di Nicholas Sparks

Richard Gere Diane Lane
James Franco Scott Glenn
Christopher Meloni Viola Davis
Mae Whitman Pablo Schreiber

Regia George C. Wolfe
Sceneggiatura Ann Peacock
  John Romano
Fotografia Alfonso Beato
Montaggio Brian A. Kates
Durata 97 Min

Biglietti esselunga Vieni al cinema alla domenica sera - a Casatenovo costa meno Prendi sei e paghi cinque - Tessere a scalare

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Accettabile/semplice

Tematiche: Letteratura

Anche al sentimentalismo dovrebbe esserci un limite dettato dal senso di misura e di una residua intenzione di 'credibilità'. Qui invece ancora una volta un romanzo di Nicholas Spark (lo stesso di "Le parole che non ti ho detto") diventa il pretesto per una storiella sgangherata dedita solo a mettere in fila luoghi comuni, sdolcinature, romanticherie a buon mercato. Certo le problematiche e le situazioni che fanno da cornice al caramelloso racconto sono (sarebbero) importanti: il matrimonio, i figli, la stabilità personale, la professione... Ma il tono é tale da allontanare qualunque ipotesi di 'realismo', e comunque il racconto non inganna, non nasconde i propri limiti, non si lascia andare ad eccessi visivi o verbali. Per questo dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e del tutto semplice.

Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti i limiti sopra indicati. Attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Quello che... non abbiamo fatto

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